THE NORWEGIAN FOREST CAT/IL NORVEGESE DELLE FORESTE
ORIGINE E STANDARD
Il Norvegese delle foreste è un gatto di origine selvatica, perciò ha avuto un'evoluzione prettamente naturale, ed il suo allevamento si propone di mantenere (e ritrovare, dal momento che alcuni "danni", ormai, sono stati fatti) le caratteristiche tipiche di questa specie selvaggia originaria della Norvegia e, più in generale, della penisola scandinava. Di seguito scriverò un breve, schematico riassunto di quello che contraddistingue un norvegese (quindi i canoni principali secondo cui valutare la "bellezza" di un cucciolo, relativamente allo standard):
- struttura ossea robusta, zampe lunghe (quelle posteriori più lunghe delle anteriori; questo permetteva all'addome di non venire a contatto con la neve alta)
- corpo lungo e massiccio, peso che può arrivare nel maschio fino a 12 kg e nelle femmine fino a 7 kg, ma in media si aggira, nel maschio, dai 5,5 ai 7 kg e nella femmina intorno ai 4,5 kg
- dita delle zampe palmate (per la pesca, il nuoto e la portanza sulla neve; i norvegesi, infatti, erano ottimi pescatori!)
- due strati di pelo (uno più corto, foltissimo e lanuginoso, di copertura e utile a trattenere il calore corporeo, uno più spesso, lungo e impermeabile molto più ruvido). La qualità di pelo è migliore quanto più spesso, rigido e ruvido è il pelo superficiale (la morbidezza e la sottigliezza sono difetti, a differenza di quanto succede per altre razze a pelo lungo)
- occhi di tutti i colori, non eccessivamente dominanti sul resto della testa; il taglio (da cui deriva lo sguardo tipico del norvegese, fiero e austero, detto in gergo tecnico "look") dev'essere allungato, con occhi a mandorla piazzati non orizzontalmente, ma leggermente in obliquo rispetto alla linea che li unisce. Ben vista è una forma degli occhi leggermente schiacciata al centro, che dà allo sguardo un'espressione corrucciata, un po' bieca, che rende il piglio scontroso in contraddizione con il carattere assolutamente gioviale di questa razza.
- canna nasale lunga, diritta se vista di profilo, senza stop (questo consentiva ai gatti di far arrivare l'aria fredda delle foreste norvegesi più calda ai polmoni)
- mento forte che, di profilo, continua in linea retta quella del naso, senza sporgere né rientrare
- fronte non piatta, ma dalla bombatura alta, che prosegue fino alla sommità del capo
- figura di mento, muso, zigomi e sommità del capo che forma un triangolo dalla lunghezza uguale su tutti i lati (in questo caso formati da lati della testa e sommità del capo). Gli zigomi non devono essere sporgenti, ma le linee sulle guance devono essere diritte, dal naso fino alla base delle orecchie senza affossature che, in caso fossero presenti, rappresentano un difetto chiamato in gergo "pinch", ovvero pinzatura
- orecchie ampie, alte, larghe alla base, che terminano a punta e con un ciuffetto di peli simil-lince alla sommità, piazzate a continuare il triangolo della testa, quindi portate ben inclinate e aperte sul capo, non diritte
- ciuffi di pelo sotto le zampe e all'interno del padiglione auricolare (proteggevano i polpastrelli ed i timpani rispettivamente dal freddo della neve e dall'aria)
- coda lunga almeno fino alle scapole, folta e dal pelo molto lungo; gorgiera di pelo più lungo intorno al collo e sul petto, "culotte" di pelo più lungo sulle natiche, pelo più corto intorno alle spalle (si dice che sia il segno del collare con cui Freya teneva legati al suo carro due di questi enormi felini, perché lo trainassero)
CARATTERE:
Ora vorrei spendere due parole sul carattere: questo è un gatto che io amo definire a prova di bambini. Secondo la mia esperienza, è un gatto che ha una pazienza innaturale, specialmente con i più piccoli...ha una capacità di sopportazione che va ben al di là di quella delle persone, e se proprio non ne può più non sa cosa voglia dire ribellarsi, mordere o tirare fuori le unghie: mal che vada, cerca un modo per sgusciare via e andarsi a nascondere. Tuttavia il loro carattere è estremamente socievole, non sono schivi né paurosi (nel caso in cui mostrino di questi atteggiamenti significa che hanno qualcosa che non va). Cercano in continuazione (a volte insistentemente!) il contatto umano e la compagnia; sono indipendenti ma affettuosi, intelligentissimi e, volendo (sempre a loro piacimento :P), molto obbedienti. Sono i compagni ideali per chi cerca un animale che faccia tanta compagnia, che sia fedele e che riempia la casa di allegria e vivacità. Nonostante la loro incredibile propensione al gioco, se hanno un tiragraffi e qualche giochino mobile su cui sfogarsi non fanno assolutamente alcun danno in casa.
UN GATTO "ANALLERGICO"
Se tenuti bene, spazzolati, e alimentati correttamente, perdono molto meno pelo di quanto si possa pensare. Hanno infatti una qualità di pelo eccellente, che cade molto difficilmente (a parte i periodi della muta, che si accentua in caso di sbalzi di temperatura durante l'anno) e che non forma quasi mai nodi. Non avrete infatti mai bisogno di tosarli nel caso in cui non possiate spazzolarli anche per lunghi periodi, ma in questo caso ovviamente l'accumulo di pelo sarà maggiore poiché quello perso non verrà asportato man mano. Per quanto riguarda la tendenza dei gatti a suscitare allergia nelle persone, è da premettere che quest'allergia non è dovuta al pelo in sé, ma agli enzimi allergenici contenuti nella saliva dei gatti che, leccandosi, li mettono "a portata di uomo". E' stato scoperto che questi gatti contengono enzimi diversi, e una quantità infinitamente inferiore di quegli allergeni presenti normalmente nella saliva degli altri gatti, per questo sono praticamente anallergici. A riprova di questa scoperta vi è l'esempio di una nostra parente che era talmente allergica ai gatti da non potersi avvicinare a noi (tantomeno a casa nostra!) se solo avessimo avuto qualche pelo sul vestito (pena un pericoloso gonfiore all'interno dell'occhio, asma, bruciore, irritazione cutanea); ora che abbiamo acquistato la nostra piccola norvegese, e una volta pulita minuziosamente la casa dai peli della vecchia micia, non prova più alcun fastidio nel venire a casa nostra, né addirittura nel coccolare la gatta che, dopo tanto tempo senza avere la possibilità di avvicinarsi ad un felino, ha sempre in braccio (questo la rende molto felice, dal momento che amava i gatti e per lei non poterglisi avvicinare era una tortura!) Quindi, senza voler fare scienza di qualcosa di puramente empirico, io suggerisco quantomeno a chi amasse i gatti e fosse affetto da allergia, a provare ad entrare in contatto con uno di questi animali e provare di persona se, anche per lui/lei, vale questa eccezione :)